Love story

biglia primo innegabile segno

biglia primo innegabile segno

le onde del destino la seconda visione

le onde del destino la seconda visione

la nostra canzone fuori tempo

la nostra canzone fuori tempo

lexotan l′amore contro la cura

lexotan l′amore contro la cura

la tua favola preferita biscotti lungo il sentiero

la tua favola preferita biscotti lungo il sentiero

scatola rossa per iniziare

scatola rossa per iniziare

diari autobiografia di un amore, prima stesura

diari autobiografia di un amore, prima stesura

tv sapevamo le battute a memoria

tv sapevamo le battute a memoria

cibo in the food for love

cibo in the food for love

angelo il mio peso perduto

angelo il mio peso perduto

disegno preziosa sparizione

disegno preziosa sparizione

sono il tuo uomo solo per te

sono il tuo uomo solo per te

maschera inseguendo il tuo desiderio

maschera inseguendo il tuo desiderio

macchina da scrivere il più bel regalo di compleanno

macchina da scrivere il più bel regalo di compleanno

amuleto il tuo modo di dirmi le cose

amuleto il tuo modo di dirmi le cose

quotidiano stesse scarpe per un differente cammino

quotidiano stesse scarpe per un differente cammino

biglietti ancora in viaggio senza muoversi

biglietti ancora in viaggio senza muoversi

lettere il sentiero più sicuro

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squisito dolore anatomia d′amore

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scarpe scarpe dipinte per un altro cammino

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anello spezzato adatto al mio dito

anello spezzato adatto al mio dito

“Love story” è la documentazione affettiva di una storia d’amore. Come reperti archeologici oggetti privati ed intimi raccontano, lasciano intuire qualcosa che è accaduto, qualcosa che è stato e che forse non sarà più. È la narrazione dolorosa e forzata di un distacco, la cicatrizzazione lenta di una ferita. È un codice segreto, un linguaggio soggettivo che solo in parte può essere compreso ma proprio per questo restituisce il mistero di un amore, sfiora ciò che per sua natura è impronunciabile. Ed ogni amore ha la sua canzone, i suoi segni, i suoi anniversari, le sue lettere, le sue paure. Ogni amore pensa di essere unico, ogni amore pensa di essere eterno. Ogni amore è nudo e solo. “Love story” è resoconto o forse già archeologia di una fine. Ho trattato gli oggetti personali come reperti museali affinché le immagini fossero pulite, in un certo senso “spoglie”, ed il simbolo fosse talmente potente da divenire quasi sovrabbondante nel momento in cui si va a leggere il significato della didascalia. Didascalia che si aggiunge alla laconicità del titolo, che vuole essere una specie di datazione sentimentale dell’oggetto, di geografia interna di un ritrovamento.
Le cose restano, rimangono come scheletri di materia, “durano”. Sono ingombranti e nello stesso tempo indifese, smarrite nel vuoto di un addio. Sono rumorose. “Love story” è stato il mio modo di rispondere al loro chiamare, è stato toccarle ancora, vederle per un’ultima volta. Perché, nonostante il dolore, non voglio vada persa la memoria del mio cuore.